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sabato 28 dicembre 2019

BUONE FESTE NATALIZIE, SALUTE ED ENERGIA PRANICA A TUTTI! 🌲⛄👋💝🎼🍀🤗

mercoledì 4 dicembre 2019

Buona sera e Buona Energia a Tutti!

Eccomi di nuovo per il terzo appuntamento sul significato e l'importanza delle tecniche del "PRANAYAMA" per la Vita su tutto l'Universo.

ANDIAMO A PRENDERE ARIA!

 Questa è un'esclamazione usata normalmente quando si desidera uscire da un ambiente chiuso, dove si è stati a lungo e dove l'aria è diventata così "pesante", o viziata, da indurci ad uscire all'aperto per andare a prendere un po' di aria più pulita.
Noi, civilizzati sedentari, persino quando ci troviamo all'aria pura della campagna e respiriamo, o ci sforziamo di respirare profondamente, inspiriamo si l'aria, ma NON LA PRENDIAMO!

Qual'è la differenza?
Per l'animale selvatico che vive nella Natura, come per l'uomo primitivo o per le popolazioni che sono rimaste vicino alla Natura selvaggia, l'aria ambientale è come per noi un elemento indispensabile per la vita, ma inoltre veicola un'infinità di informazioni e di messaggi provenienti dal mondo esterno. In realtà,il nostro senso olfattivo, confrontato con quello degli animali, è atrofizzato!
Per quanto riguarda gli animali, senza citare il cane poliziotto o i cani molecolari, il cui fiuto non cessa di meravigliarci, l'aria racchiude un mondo di sensazioni e di messaggi. E'tutta vibrante di effluvi: l'odore della preda nascosta nell'erba alta della savana, o quella del nemico in agguato...

Quelli che vanno a caccia grossa in Africa o in Asia, sanno perfettamente che il vento porta il loro odore alla selvaggina e gli dà l'allarme; così, per avvicinarsi alla loro vittima, essi tengono conto della direzione del vento. 
Quanto a noi, il nostro senso olfattivo ci serve  principalmente per annusare gli odori di cucina o i profumi artificiali, raramente i fiori!

Inspirando l'aria, l'animale ne prende possesso tramite le narici che, spesso, sono mobilissime. osservate le narici del rinoceronte dello zoo o quelle dell'umile coniglio domestico: esse captano attivamente l'aria. Certe popolazioni che vivono vicine alla Natura, in Africa o in Amazzonia, mostrano che l'uomo "naturale" anch'esso CAPTA E PALPA l'aria con le sue narici, e lo fa molto attivamente.
Le ali del naso hanno piccoli muscoli che, in noi, rimangono inattivi, ma che possiedono una grande mobilità in quegli uomini che sono chiamati selvaggi. A ciascuna inspirazione, le loro narici si dilatano per realizzare una vera prensione di aria. 

Facciamo dunque la prova di questa respirazione. Cominciamo col respirare normalmente. Le narici rimangono praticamente immobili. Poi, inspiriamo profondamente ed energicamente, rilasciando le ali del naso; constateremo che la suzione dell'inspirazione tende ad avvicinare le ali del naso e a ridurre così il passaggio offerto dalle narici al passaggio dell'aria. Succede persino che una delle narici si blocchi completamente sotto l'effetto di questa suzione.

PROVIAMO ORA A PRENDERE ARIA...

       Inspiriamo allargando le ali del naso mediante una trazione dei muscoli destinati a questo scopo (nell'espirazione bisogna rilasciarli).
Poche inspirazioni effettuate in questa maniera ci permetteranno di constatare che l'aria entra assai più facilmente, in più grande quantità ed in maniera più equilibrata, quindi attraverso le due narici, cosa che dal punto di vista dell'assorbimento del prana è estremamente importante.
Prendere aria allargando le narici del naso facilita non soltanto l'entrata di un'accresciuta quantità di aria, ma dirige attivamente la corrente d'aria che penetra nelle conche turbinate del naso, verso le zone tappezzate da terminazioni nervose tra le più sensibili.
Le terminazioni nervose delle conche turbinate del naso, incaricate di analizzare e di identificare gli odori, sebbene atrofizzate in rapporto a quelle dell'animale che vive in un mondo di sensazioni olfattive diverse, rimangono, nonostante tutto, di una sbalorditiva sensibilità, tanto che rendono possibile l'utilizzo dell'aromaterapia (ne abbiamo accennato nei precedenti post e ne parleremo più avanti).
Il nostro naso è una vera antenna pranica. L'allargamento delle narici modifica la forma di imbuto costituita dalla parte inferiori della nostra appendice nasale e guida l'aria inspirata verso le zone delle fosse nasali ove queste terminazioni nervose sono più numerose, là dove gli YOGI situano il nostro principale captatore di prana.

Sembrerebbe che questa particolare disposizione delle narici scateni, per via riflessa, una modificazione per gradi di tutto l'apparato respiratorio a cominciare dalle narici , persino nei bronchi, senza escludere che la sua influenza si estenda addirittura agli alveoli polmonari.
L'apparato respiratorio, connesso intimamente al sistema nervoso, costituisce sotto parecchi aspetti un tutto organico.
Esattamente come il fatto di mordere un frutto provoca nella bocca un getto di saliva e scatena progressivamente reazioni in tutto il tubo digerente, persino là dove il nutrimento non è ancora direttamente penetrato, così l'ammisione attiva di aria scatena meccanismi nervosi che influenzano l'assorbimento di aria in tutti i livelli dell'apparato respiratorio: in questo modo, un odore nauseabondo blocca immediatamente i meccanismi respiratori.

Tutto avviene come se l'allargamento delle narici condizionasse la ricettività di tutto il sistema respiratorio durante l'inspirazione.
    La percezione del passaggio dell'aria fresca nelle narici diviene così assai migliore e favorisce l'indispensabile concentrazione del mentale sul processo di assorbimento d'aria e prana.
    Va da sé che è impossibile respirare in questo modo durante tutta la giornata, ma, esercitandosi regolarmente a prendere l'aria in questo modo, con l'aiuto dell'addestramento, le ali del naso ritroveranno la loro mobilità. Col tempo, l'abitudine ancestrale, persa nel processo di domesticazione che noi pomposamente chiamiamo 'civilizzazione', si ristabilirà poco alla volta persino durante la notte in modo spontaneo.
Anche se la modificazione è impercettibile, essa può comportare - senza voler essere troppo ottimisti - un accrescimento del 10% della quantità d'aria inspirata. Ora, al ritmo di 18 respirazioni al minuto, alla fine dell'anno ciò rappresenterebbe 500.000 litri d'aria supplementari che penetrerebbero nei polmoni per vivificarne le cellule. 
    Con l'allenamento, Vi accorgerete anche che soltanto questa prensione attiva d'aria rende la respirazione agevole, armoniosa ed equilibrata; ciò che è augurabile in qualsiasi circostanza...
    Se la Natura ci ha dotati di muscoli, anche nel naso, questo è certo perché ce ne serviamo!

Per finire questo incontro, Vi esorto quindi ad allenarvi durante gli esercizi respiratori e durante la pratica del PRANAYAMA a inspirare attivamente allargando le ali del naso.
NON SOLO...! Imparate a respirare allargandole ali del naso anche durante la vita lavorativa normale. Se all'inizio sarà necessaria una concentrazione costante per respirare allargando le ali del naso, man mano diventerà una meravigliosa normale naturale abitudine, corroborata dal benessere che sicuramente si proverà respirando....come gli animali! 😂

Arrivederci al prossimo incontro.

Buona Vita e Buona Energia Pranica!
👃👍💪💟




- Sono disponibile via SKYPE o video chat Whatsapp, per consulenze sui metodi di respirazione controllata ed evoluta, idonei a risolvere, attraverso le tecniche di PRANAYAMA, seri e gravi problemi di ANSIA, PANICO, INSONNIA, STRESS DA LAVORO ED EMOTIVO/RELAZIONALE, STANCHEZZA CRONICA, QUINDI ASTENIA, CRISI NERVOSE, ecc.

Gli incontri via WEB o telefonicamente tramite video chat Whatsapp, devono essere gestiti tramite appuntamenti programmati.


I MIEI RECAPITI:

GIUSEPPE LA BARBERA
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