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venerdì 17 giugno 2011

Acqua minerale al mercurio .... ed altri inquinanti







ROMA / 17-06-2011

ACQUE MINERALI AL MERCURIO / Italia, metalli pesanti, arsenico

e perfino mercurio in diverse acque minerali sul mercato

Ultime notizie Roma - Con il Laboratorio chimico e microbiologico
"Alimentazione e Ambiente" di Roma e l'Unione Nazionale Consumatori
(il fondatore di questo storico ente fu Vincenzo Dona, socio allora nel
1972 di Kronos 1991, con il quale facemmo molte battaglie
insieme a difesa dei consumatori), abbiamo avviato un controllo
severo sulle acque contenute nelle bottiglie di plastica delle
principali aziende del settore italiane. In alcuni casi si sono riscontrati
livelli eccedenti di metalli pesanti e di arsenico non indicati
nelle etichette delle bottiglie, ma il dato che più di tutti preoccupa i
chimici del laboratorio "Alimentazione e Ambiente" di Roma è la presenza
di mercurio in quasi tutte le confezioni di acque minerali, in alcuni casi
con concentrazioni superiori di molto ai limiti imposti dall'OMS.

Ci siamo chiesti ma da dove viene questo mercurio e che

danni può arrecare all'organismo umano? Di seguito la risposta degli
esperti: Circa l’75% del mercurio immesso nell’ambiente deriva da fonti
naturali (erosione delle rocce da parte degli agenti atmosferici e dei fiumi,
vaporizzazione dalla crosta terrestre), il rimanente 25%, è di origine antropica,
deriva dalla combustione di petrolio e carbone nelle centrali elettriche, da
inceneritori e da perdite relative all’utilizzo del mercurio nell’industria  delle
vernici e della carta (come antimuffa), nell’industria della plastica (catalizzatore
nella sintesi di poliuretani e del cloruro di vinile), negli impianti cloro-soda
(ove è utilizzato come catodo nell’elettrolisi del cloruro di sodio), nella
fabbricazione di dispositivi elettrici (lampade vapori di mercurio, batterie,
interruttori a mercurio), nella fabbricazione di termometri e barometri.
Si possono considerare anche gli impieghi del mercurio in agricoltura
(antimuffa, antifungino) e nelle amalgame dentali.
Secondo studi recenti, le emissioni dell’incenerimento dei rifiuti

rappresentano 36 tonnellate all’anno di mercurio e 16 tonnellate
all’anno di cadmio nella Comunità Europea.

Sversato in acqua, può trasformarsi in metilmercurio, sua forma

solubile, ed entrare nella catena alimentare attraverso pesci e
vongole, ma anche finire nelle falde freatiche ed essere assunto
come acqua potabile.
Il metilmercurio ambientale proviene in gran parte, anche se non

esclusivamente, dalla metilazione di mercurio inorganico.
Il mercurio inorganico sparso nell’acqua si trasforma in mercurio
metilato nei sedimenti del fondo. I composti di mercurio metilato
sono liposolubili e si accumulano quindi facilmente negli organismi
viventi e si concentrano lungo la catena alimentare.
La popolazione generale è esposta al metilmercurio principalmente
attraverso l’alimentazione.

I sali del mercurio inorganici Hg+, Hg++ (solubili e quindi facilmente

assorbibili) vengono solo parzialmente assorbiti (il 10% circa)
e determinano nel tratto gastrointestinale la denaturazione delle proteine,
manifestando effetti corrosivi. Una volta assorbita, questa forma del mercurio
manifesta la sua tossicità in sede renale.
Il mercurio organico (es. (CH3)2Hg, che si trova soprattutto nel pesce) può

essere assorbito in quantità che possono raggiungere fino al 90% di quello
introdotto; esso presenta tossicità decrescente all’aumentare della
lunghezza della catena alchilica a cui è legato. In forma organica
il mercurio viene rapidamente distribuito al fegato (circa il 50%),
al SNC e al rene.
Per la sua lipofilicità attraversa facilmente anche la placenta con

conseguenze tossiche che possono portare ad alterazioni dello
sviluppo del cervelletto nel feto.
Il Mercurio presente depositandosi nei tessuti e organi altera le normali

funzioni soprattutto del SNC (Sistema Nervoso Centrale) provocando
depressioni più o meno forti, eccitazioni con violenza, timidezza o
aggressività, disturbi della concentrazione; nei Nervi Periferici, creando
paralisi e distruzione della mielina (distrofie e sclerosi a placche,
epilessie) nelle mucose provocando riniti allergiche, asma, congiuntiviti;
nel fegato; nel pancreas; nei reni, nelle parotidi; nelle ghiandole sudorifere.

Effetti sull’ambiente

Gli animali regolarmente usati nella catena alimentare possono essere

esposti in modo particolare all’avvelenamento da mercurio a causa
della capacità del mercurio di accumularsi negli organismi attraverso
la catena alimentare. Questo rischio è particolarmente elevato per gli uccelli.
L’avvelenamento da mercurio è considerato il motivo per cui diverse specie
di uccelli erano prossime all’estinzione. Gli uccelli che si cibano in ambienti
acquatici saranno probabilmente esposti a carichi critici di mercurio.
Uno studio scientifico svedese conclude che le concentrazioni di mercurio
nel terreno 2-10 volte superiori all’attuale livello possono influenzare
l’attività biologica di composizione nel terreno.
La questione è molto delicata perché implica anche aspetti economici

rilevanti per gli imbottigliatori, per cui ci stiamo muovendo con molta cautela.
Stiamo ripetendo le analisi su quelle acque più sospette. Una volta accertati
i dati e confrontati con quelli precedenti, Accademia KRONOS,
L'Unione Nazionale Consumatori e il laboratorio di analisi di Roma
dirameranno congiuntamente i dati in una conferenza stampa entro la
fine di giugno o a settembre.
Accademia Kronos