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sabato 9 novembre 2019

Buon Giorno e Buona Energia a Tutti...

Eccomi di nuovo per continuare, con il secondo incontro, il discorso sul significato e l'importanza del "PRANAYAMA" per la vita su tutto l'Universo.

.....Il nostro organismo si trova in rapporto costante con il Cosmo impregnato di vibrazioni energetiche, praniche. La differenza essenziale tra un oggetto inanimato -- sia esso una sedia o il più perfezionato robot -- e un essere vivente, dall'ameba all'uomo, sta in questo:
- Il primo è soggetto passivamente all'azione di forze cosmiche, mentre l'essere vivente si impadronisce del prana, lo trasforma e l'utilizza per i suoi propri scopi. Noi esistiamo traendo incessantemente prana dal cosmo, e questa estrazione si effettua per mezzo dell' intermediarietà di organi specializzati. Per gli Yogi, in ordine d'importanza, i principali punti di assorbimento di prana sono:

  1. le terminazioni nervose delle fosse nasali,
  2. gli alveoli polmonari,
  3. la lingua,
  4. la pelle.
Li esamineremo successivamente, cominciando dai meno importanti, per quanto riguarda il controllo del prana.

LA PELLE

       Superfluo precisare che la pelle è più di una semplice busta: è uno degli organi più voluminosi e più importante del corpo. Senza di essa non possiamo vivere: l'esempio di coloro che riportano gravi ustioni lo dimostra. Ma sono soprattutto le sue funzioni come emuntore ad essere note al grande pubblico e non la sua funzione d'apparato per assorbire vitalità.
       Attraverso i pori, rigettiamo tossine che altrimenti si accumulerebbero nell'organismo, ma ciò che è assai meno noto, e che ci interessa particolarmente, è la funzione "pranica della pelle".
Essa è -- o dovrebbe essere -- in contatto con l'aria vibrante di energia, in quanto essa può assorbire direttamente quantità importanti di prana solare: le teorie yogiche lo affermano ed anche la medicina occidentale, riferita alla produzione di vitamina D, indispensabile per la salute del sistema scheletrico e non solo. Questo fatto illumina l' ELIOSI di una luce diversa. Per gli Yogi essa sorpassa il semplice obiettivo di abbronzarsi la pelle, tanto più che in India quest'ambizione di abbronzarsi non esiste.
      Per gli Yogi inondare la pelle di sole significa assorbire raggiante energia solare (con le dovute precauzioni). In Occidente pensiamo che la pelle reagisca automaticamente all'azione dei raggi solari. E' vero; ma gli Yogi affermano che è possibile influenzare attivamente questo assorbimento di energia, accrescerlo e controllarlo volontariamente. Sebbene la funzione principale della pelle sia l'assorbimento di prana, questa è anche un organo di rigetto del prana, derivato dal fatto che essa è il sito di una importante emissione di energia elettrica. 
       La conoscenza delle leggi del controllo del prana, ci permetterà di fare dell' eliosi attiva, di valorizzare il nostro tempo di esposizione all'aria ed alla luce. 
       Quando, dunque, avremo i vestiti che ci proteggeranno dalle intemperie, senza isolarci dal prana cosmico? Riguardo a ciò, è consigliabile indossare indumenti di cotone invece che di fibre sintetiche, che si comportano come filtri degli ioni negativi, precludendo la benefica azione degli stessi sul nostro organismo. Nell'attesa, esponiamo la nostra pelle al sole e all'aria ogni volta che ce ne capiti l'occasione.

LA LINGUA

       La lingua è un importante organo di assorbimento di prana. Una parte non trascurabile dell'energia del corpo viene estratta dagli alimenti. Per l'Occidentale, uomo di solido buon senso, sembra persino essere la sola sorgente di energia e costituisce il nostro vero "carburante". Se consideriamo il corpo come una semplice macchina termica, senza approfondirne ulteriormente l'esame, questa visione sembrerebbe giustificata e non sarò io a negare l'importanza della dietetica.
       Ma ciò è valido soltanto per le particelle dense, solide, del corpo. Non appena affrontiamo il dominio delle energie sottili, vitali, praniche per definizione, questi componenti fisici divengono meno importanti. Dal punto di vista pranico, il fissaggio del prana è effettuato meno dallo stomaco e dall'intestino che dalla lingua.
       Gli Yogi collegano il prana al gusto: finché un alimento emana sapore, significa che c'è ancora del prana da estrarre. Per chiarire: il sapore non è il prana, esso ne indica la presenza.
Essi perciò masticano il cibo finché questo non diventa insipido (bolo); a questo punto -- dopo l'assorbimento del prana sottile -- questo viene inghiottito e il sistema digestivo può assimilarlo come materiale da costruzione del corpo.
L'importanza della masticazione appare così sotto un'ottica assai diversa da quella che considera la  masticazione unicamente come un mezzo per facilitare la digestione nello stomaco e nell'intestino. 
Se noi non mastichiamo gli alimenti fino a che non viene estratto il gusto -- dato che, secondo lo Yoga, non ci sono altri organi di assorbimento del prana nel tubo digerente -- il nutrimento può indubbiamente ricostruire il nostro corpo fisico, ma non rifare il pieno alle nostre batterie praniche, energetiche. Ben riflettendo, possiamo ammettere le teorie yogiche. Allorché siamo sfiniti, stanchi, e assumiamo del cibo, ci sentiamo quasi subito rinvigoriti, abbiamo l'impressione di aver reinstaurato il nostro dinamismo ed eccoci pronti per continuare a lavorare. Ora, fisiologicamente, l'effetto rinvigorente di un pasto non potrebbe farsi sentire prima di due o tre ore dopo, e non dal momento dell'ingestione, perché la digestione non è ancora cominciata!
Al contrario, prima che un alimento apporti energia, esso ne spende, poiché la digestione, processo assai complesso, accaparra fino al 70% dell'energia nervosa disponibile.
       La teoria yogica spiega tutto ciò se, per quanto riguarda l'alimentazione, si ammette che l'energia pranica è assorbita dalla lingua, quindi senza alcuna digestione. A questo punto, forse conviene ricordare che l'omeopatia prescrive di conservare molto a lungo i medicamenti sotto la lingua. L'omeopatia non è forse, in fin dei conti, un medicamento più pranico che chimico, per non dire esclusivamente pranico?

IL NASO

       Per quanto sia importante la funzione della pelle e della lingua, è il naso che, per gli yogi,  rappresenta il principale organo di assorbimento del prana. L'aria è il nostro principale alimento: la sua privazione ci fa passare in pochi minuti dalla vita al trapasso, la sua insufficienza provoca gravissimi disturbi fisiologici. Al ritmo di 18 inspirazioni, da un litro di aria al minuto di media, il nostro naso dà passaggio nei due sensi a circa 13.000 litri di aria nelle 24 ore! In confronto a questo volume, due litri di acqua e un chilo di nutrimento solido fanno una ben meschina figura!
       Essendo dunque l'aria il nostro nutrimento principale, il passaggio di questo elemento vitale è strettamente sorvegliato; questo è il motivo per cui le conche turbinate del naso sono tappezzate di un'infinità di ultrasensibili recettori nervosi, che possono rilevare tutte le variazioni qualitative dell'aria.
       Il naso non si contenta quindi di condizionare l'aria, di sbarazzarla dalle polveri, di riscaldarla, umidificarla, ma inoltre ne misura le qualità sottili. Un cattivo odore scatena immediatamente importanti meccanismi fisiologici: il corpo viene messo in stato di allarme, ogni cattivo odore è immediatamente sospettato di essere nocivo. La sensibilità dei recettori nervosi dell'odorato è incredibile. Pensate un istante a tutto ciò che accade allorché respirate il profumo di una rosa...la quantità di materia emanata dal fiore è minima, che solamente strumenti di misurazione ultra perfetti della fisica nucleare sarebbero capaci di coglierla e di misurarla; tuttavia il nostro apparato olfattivo reagisce all'istante e in maniera percepibile dalla nostra coscienza.
Non ci contentiamo di percepire un profumo, lo identifichiamo con precisione: riconosciamo immediatamente il profumo della rosa, del mughetto e del giglio che profumano l'atmosfera.
       L'umanità ha dato sempre un posto importante ai profumi: fin dall'antichità, l'uomo ha saputo estrarre da piante e fiori essenze balsamiche IONIZZATE ED IONIZZABILI. I profumi naturali sono portatori di prana, di bioelettricità. Il profumo è un elemento capitale e inebriante della vita della pianta. La sua funzione è duplice: da una parte attira gli insetti imenotteri (api, etc...) che bottinano il nettare e assicurano la fecondazione; d'altra parte esso respinge, addirittura distrugge determinati micro-organismi o insetti parassiti, qualche volta a grande distanza. Un profumo gradevole ci incita a respirare profondamente, indubbiamente perché il nostro organismo sa che ci è favorevole. Aspirare il profumo dei fiori significa comunicare con la Natura. 
      L'Aromaterapia, il trattamento cioè di determinate malattie mediante odori balsamici, conosce oggi una nuova moda. Osserviamo che soltanto le essenze balsamiche naturali sono attive, quelle di sintesi non producono tali effetti curativi o rigeneranti. Secondo i promotori dell'aromaterapia, l'essenza vegetale naturale diffonde rapidamente i suoi pregi attraverso tutto l'organismo, grazie alla sua sottigliezza e alla sua vita elettrica.
Cito gli stessi termini impiegati dai difensori di questa scienza terapeutica:
       "Trasportata dalla corrente sanguigna, l'essenza aromatica ionizzata del vegetale imbeve ed impregna i minimi recessi organici, vitalizza potentemente le cellule polarizzate e depolarizzate, calma le carenze elettroniche ricaricando gli accumulatori bio-elettromagnetici, defloccula per risonanza vibratoria la galassia cellulare, dissolvendo le sostanze vischiose e morbose degli umori. Essa ossida i rifiuti tossici dei metabolismi, aumenta il BILANCIO ENERGETICO, sblocca il meccanismo delle ossidazioni organiche e dell'autoregolazione, arrivando così ai polmoni e ai reni, dove essa è rispettivamente esalata ed escreta SENZA LASCIARE TRACCIA. Lisciviando la cellula, le potenti cariche elettrolitiche dell'aroma rilanciano per induzione le ondulazioni vibratorie e ristabiliscono gli scambi elettro sanguigni extra-tessutari. (Dottor Jean Valnè, rivista "L'Hopital", Parigi, 1961).

       L'Aromaterapia è, per definizione, basata sull'assorbimento di elementi volatili, ionizzati, pranizzati della mucosa del naso. Inoltre, agendo sulle terminazioni nervose delle conche turbinate del naso, che sono in relazione per via riflessa con centri nervosi situati nel midollo spinale (specialmente nel bulbo), si possono provocare reazioni profonde e immediate su tutte le funzioni dell'organismo.
Ce lo dimostra un esempio familiare: in presenza di una persona in stato di sincope, qual'è la nostra reazione? Cerchiamo immediatamente la salvatrice boccetta di ammoniaca e la facciamo respirare alla persona svenuta. In realtà, dato che è in stato di sincope, essa praticamente non respira! A quale livello agisce il gas irritante? Nei polmoni..NO, perché soltanto una minima frazione penetra fino agli alveoli polmonari! E' quindi sulle terminazioni nervose delle conche turbinate del naso che agisce il gas. Presto la vittima respira di nuovo, il cuore accelera i suoi battiti, il viso livido si fa roseo, gli occhi si aprono e, tutta sbalordita, questa persona si chiede cosa le è successo.
Ciò dimostra fino a che punto le conche turbinate del naso sono in rapporto con centri nervosi vitali.
Citiamo anche la riflesso-terapia endo-nasale: questa tecnica terapeutica che ha destato grandi speranze, ma che non è sopravvissuta ai suoi inconveniente di ordine pratico. Se titilliamo alcuni punti precisi nelle fosse nasali, scateniamo, per via riflessa, delle reazioni in visceri lontani: stomaco, fegato, reni, milza, etc. L'utilizzazione terapeutica di questo fenomeno ha dato vita alla riflesso-terapia endo-nasale. Ma...c'è un ma! La zona corrispondente a un determinato organo è forzatamente minuscola e il punto esatto varia per ciascun individuo, perché esattamente come non ci sono due impronte digitali identiche, la geografia nervosa delle conche turbinate del naso di ognuno è unica. Occorrono quindi ricerche individuali approfondite per preparare la mappa nasale prima di iniziare un trattamento! Inoltre, questa terapeutica non era stata applicata che a perturbazioni funzionali recenti, non ancorate nel soma sotto forma di lesioni organiche. Ecco perché questo metodo ha dovuto cedere di fronte ai suoi inconvenienti di ordine pratico. 
Nonostante ciò, esso ci conferma che le conche turbinate del naso sono in rapporto riflesso con tutta la meccanica nervosa che regola il funzionamento del nostro corpo. Queste conclusioni sono assai importanti per permetterci di comprendere le leggi dell'accumulo di energia pranica definite dagli Yogi.

GLI ALVEOLI POLMONARI

       Se le conche turbinate del naso sono l'organo principale di assorbimento del prana, i polmoni sono anch'essi sede di importanti manifestazioni praniche. Il passaggio dell'ossigeno dall'area alveolare nel sangue dipende strettamente dalle qualità fisiche, cioè bio-elettriche, del sangue.

IL PRANA OBBEDISCE AL PENSIERO

Una delle scoperte più notevoli degli Yogi, che da sole giustificherebbe la pratica e lo studio dello YOGA, è che il PRANA OBBEDISCE AL PENSIERO!
In altre parole, il pensiero concentrato permette di assorbire una quantità accresciuta di prana.
       Qui l'Hatha Yoga, di cui la pratica del Pranayama costituisce una delle chiavi di volta -- assieme agli asana e al rilassamento -- si unisce al Raja-Yoga -- lo Yoga del controllo mentale -- in quanto è il mentale che dirige volontariamente e consciamente l'assorbimento, l'assunzione e la distribuzione del prana nel corpo umano. 
Tenete presente questa regola: l'assorbimento e l'accumulo del prana sono sotto il controllo del pensiero, perché è questo che regge la pratica del pranayama.

Questa lezione è stata tratta da Pranayama - La Dinamica del Respiro (Andrè Van Lyseneth).

Attenzione! Non voglio in nessun modo costringervi ad acquistare libri o passare giorni, mesi ed anni a studiare per risolvere eventuali vostri problemi fisiologici o psicologici.
Scrivo questi post per farvi capire che allo studio pluridecennale ci ho pensato io e, considerata la mia esperienza in materia, sarò, se lo volete, a Vs, disposizione per aiutarvi a risolvere problemi fisiologici-energetici in modo del tutto naturale....utilizzando le tecniche del 

PRANAYAMA

Grazie per l'attenzione!

Vi do appuntamento al prossimo incontro.

Buona Vita e Buona Energia Pranica!

Giuseppe La Barbera

- Sono disponibile via SKYPE o video chat Whatsapp, per consulenze sui metodi di respirazione controllata ed evoluta, idonei a risolvere, attraverso le tecniche di PRANAYAMA, seri e gravi problemi di ANSIA, PANICO, INSONNIA, STRESS DA LAVORO ED EMOTIVO/RELAZIONALE, STANCHEZZA CRONICA, QUINDI ASTENIA, CRISI NERVOSE, ecc.

Gli incontri via WEB o telefonicamente tramite video chat Whatsapp, devono essere gestiti tramite appuntamenti programmati.

I MIEI RECAPITI:
GIUSEPPE LA BARBERA
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